Camilla

Sono nata a Sondrio nel 1996, ma è a Napoli che oggi vivo e lavoro, la città in cui affondano le mie origini e che ha profondamente influenzato il mio modo di guardare il mondo. La mia formazione è iniziata con la laurea triennale in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Tuttavia, è sempre stata la fotografia il mio linguaggio espressivo privilegiato ed è stata proprio questa passione a spingermi successivamente a seguire il corso biennale presso la scuola Mohole di Milano, dove ho approfondito le tecniche e la visione fotografica.

L’amore per la fotografia è sempre stato legato al desiderio di esprimermi e raccontare storie, di unire emozione e realtà, luce e ombra, attraverso immagini che non siano solo rappresentazione ma che parlino direttamente all'anima. Dal 2015, mi sono dedicata a progetti documentari e di storytelling, cercando di trasmettere la profondità delle esperienze umane attraverso il mio sguardo personale, che si nutre delle mie radici artistiche.

Perchè ho scelto la fotografia

Il mio percorso

Ho avuto la fortuna di imparare da grandi maestri: nel 2019 ho partecipato a un workshop di ritratto con Paolo Verzone, nel 2020 sono stata selezionata per il Canon Student Development Programme a Visa pour l'Image. Nel 2022 ho partecipato al workshop site-specific "A Home of Pictures" con Tom Lovelace e Eleonora Agostini, un'esperienza che mi ha permesso di lavorare in modo ancora più intimo con l'arte e la fotografia. Lo stesso anno ho seguito il corso di Camera Oscura con Luca Anzani, un viaggio che mi ha avvicinato a un linguaggio fotografico ancora più sensibile e ricercato.

Nel 2023, ho avuto il privilegio di partecipare a un workshop con Newsha Tavakolian, una fotografa che ammiro profondamente e di frequentare il corso “Officina Fotografia” con Yvonne De Rosa, il cui approccio mi ha arricchito sia a livello tecnico che creativo. Il mio lavoro è oggi esposto presso la galleria Looking for Art di Milano, un luogo che considero un rifugio per le mie immagini.

Ogni storia ha un inizio

La stessa testolina riccia, lo stesso impermeabile che oggi mi ripara dalla pioggia milanese, lo stesso sguardo curioso, pronto a catturare un attimo da fissare per sempre. Quella macchina fotografica appesa al collo, un regalo rubato a mia madre, era lo strumento con cui sentivo di poter raccontare il mondo.

Ricordo quel momento con una chiarezza straordinaria: ero su un ponte di Amsterdam, mi sono fermata e ho scattato una foto. Un'istantanea che sembrava cristallizzare un sogno appena nato, un desiderio che stava prendendo forma: "E se diventassi una fotografa?". Avevo 17 anni, frequentavo il liceo classico e la fotografia era l’unica cosa che mi facesse sentire realmente libera. In quel preciso istante capii che scegliere la fotografia significava scegliere finalmente me stessa, la strada che mi avrebbe resa felice.

Oggi ogni scatto è un pezzo di me, ogni immagine racconta una storia che vivo con il cuore, proprio come quel giorno su quel ponte.

Il ricordo, senza chi siamo?

In un’immagine c’è più di ciò che appare: c'è una storia, c'è un'emozione, c’è un legame profondo che ci lega al nostro passato. Unisce il tempo e lo spazio, intrecciando il nostro vissuto in un tessuto unico che racconta chi siamo. La fotografia è il ponte che rende immortali i ricordi, permettendoci di tenere stretto ciò che amiamo, per non dimenticare mai da dove veniamo.